Valentina Azzarone ci racconta la sua Milano tra Inter, Naviglio Martesana, gentilezza, impegno politico e sociale

Oggi per il nostro blog intervistiamo Valentina Azzarone, libraia della
Libreria Feltrinelli in Corso Buenos Aires a Milano. Milanese,
Consigliere Circoscrizionale al Municipio 2, fa dell’impegno
civile, sociale e politico una missione per rendere la città più
accogliente ed attenta alle esigenze di tutti.
Le abbiamo fatto
alcune domande per i lettori del nostro blog:
D)
Il mestiere di libraio. Ci racconti una tua giornata tipo?
V) Fare
i librai è molto meno romantico di quanto si pensi! Dopo questa
doverosa premessa posso affermare tranquillamente che è il mestiere
più bello del mondo. Una giornata tipo si potrebbe riassumere così:
sistemazione dei settori, rifornimento degli scaffali portando in
sala le ceste che vengono preparate in magazzino, analisi dei venduti
e degli ordini e poi la parte più stimolante: il servizio al
cliente, trovare ciò che il tuo interlocutore cerca, saper
consigliare un titolo, un genere…
Ma
non è un mestiere che si conclude una volta lasciato il negozio: il
libraio è, o almeno dovrebbe essere per come la vedo io, prima di
tutto un lettore, una persona curiosa, attenta ai vari aspetti e alle
offerte culturali del mondo che lo circonda, con un orecchio
all’attualità.
D)
Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
V) Entrare
in sintonia con chi si rivolge a me per un consiglio, posare tra le
mani il volume giusto per quella persona, e scoprire o riscoprire
autori e titoli formidabili.
D)
La tua passione per l’Inter. Raccontaci come è nata la tua
passione per la Beneamata.
V) Ah
l’Inter! Croce e delizia. Mi è sempre piaciuto il calcio, sin da
piccola e i colori in casa sono sempre stati quelli neroazzurri,
adesso ho la possibilità di andare ogni tanto allo stadio ed è una
dimesione pazzesca per godersi le partite.
D)
Quali libri ci consigli come prossima lettura?
V) Questa
forse è la domanda più difficile, rischio di fare un elenco
infinito. Mi limito allora a scrivere i miei 3 libri del 2019, non
perché usciti quest’anno ma piuttosto perché nella mia personale
esperienza di lettrice hanno lasciato il segno: “M il figlio del
secolo” di Antonio Scurati, meritato Premio Strega: un romanzo su
Mussolini e sull’Italia del tempo, ben documentato e scritto in
modo superbo, con lo scorrere delle pagine mi sembrava di vedere in
bianco e nero come in un film luce.
“Patria”
di Aramburu la storie di due famiglie separate e al tempo stesso
invincibilmente unite dal terrorismo basco, il finale è un
capolavoro.
“La
Peste” di Camus una qualità di scrittura ormai difficilissima da
trovare.
Mi
fermo ma l’elenco sarebbe molto più lungo.
D)
Ami Milano. Raccontaci un angolo di questa città che ami
particolarmente.
V) Milano
è una città fantastica, europea piena di possibilità, accogliente,
responsabile. Ha le sue contraddizioni come ogni metropoli ma sta
imparando a gestirle al meglio.
Uno
dei miei posti preferiti è la passeggiata lungo il Naviglio della
Martesana che da Greco porta fuori Milano: ogni stagione ha i suoi
colori i suoi scorci carratteristici come il “Cantun Frecc” e poi
è anche luogo di aggregazione.
D)
Valentina e l’impegno politico e civile. Come possiamo aiutare a
costruire la nostra comunità nell’epoca dei social in cui le
persone faticano a parlare offline?
V) Credo
che ognuno di noi, nel suo piccolo possa fare moltissimo partendo in
apparenza dalle cose più banali come rispettare una fila o non
gettare le cartacce per terra: buona educazione e gentilezza sono
rivoluzionarie. Io ho scelto di dare un ruolo istituzionale al mio
impegno politico: sono un Consigliere di Municipio 2 al secondo
mandato. Serve ascolto del territorio e delle persone che lo vivono.
La mia formazione politica e culturale è basata sull’Antifascismo,
ci sono valori imprescindibili ma è necessario un dialogo costante
soprattutto con chi non la pensa come te.
La
politica che ultimamente sembra essere una cosa brutta una cosa
sporca è in ogni nostra azione e scelta, non tutti ne sono
consapevoli!
D)
Ci dici una cosa che manca a Milano e che vorresti che ci fosse?
V) Come
dicevo prima Milano è cresciuta tanto negli ultimi anni, e pur non
avendo risolto tutti i suoi problemi che sarebbe utopistico offre una
buona qualità della vita. A mio parere serve più attenzione verso
le categorie più deboli: due esempi su tutti la questione degli
alloggi e l’eliminazione delle barriere architettoniche.
D)
Valentina tra dieci anni. Cosa ti piacerebbe fare?
V) Spero
di crescere nel mio lavoro, e continuare nel mio impegno, non so bene
in che forma ma sicuramente in modo attivo.
Grazie Valentina per la tua intervista, buona fortuna per i tuoi
progetti e i tuoi prossimi impegni.